>Piazza Santa Felicita si trova al di là del Ponte Vecchio, ad Oltrarno. Situato a due passi da Piazza de’ Rossi, questo slargo prende il nome dell’omonimo luogo di culto ancora esistente.
Quel che sappiamo è che Felicita è stata una martire romana e, ben presto, il suo culto è andato diffondendosi prima di tutto a Roma. Da qui, grazie a pellegrini e viandanti, s’è esteso fino a Firenze.
Così, anche i fiorentini sono diventati devoti della santa. Tant’è, l’adoravano in un luogo collocato fuori le mura, dall’altra parte del fiume, lì dove molto probabilmente doveva trovarsi un cimitero paleocristiano.
Oggi, al di sopra del sito cimiteriale troviamo la chiesa di Santa Felicita, per l’appunto. Ma la piazza è anche nota per la colonna che pure ha iniziato a chiamarsi con il nome della santa romana.
Con 4 curiosità!
Luoghi d’interesse di Piazza Santa felicita
La chiesa di Santa Felicita
Edificata nella piazza tra il Ponte Vecchio e Palazzo Pitti, la chiesa di Santa Felicita è per fondazione una delle più antiche chiese di Firenze.
È probabile che sia stata eretta al di sopra di un cimitero cristiano di epoca romana. E ciò sarebbe dimostrato dalla presenza di tombe alla cappuccina. La chiesa ha una storia piuttosto travagliata: è stata distrutta e riedificata più volte. Come è ovvio che sia in questi casi, qualcosa s’è conservato e qualcosa è andato perso.
L’aspetto attuale della chiesa segue il progetto settecentesco dell’architetto Ferdinando Ruggieri. Di questi lunghi secoli di distruzione, ristrutturazione e ammodernamento ci è rimasto in ogni caso un patrimonio artistico di tutto rispetto:
- la Sala capitolare del Trecento, progettata da Brunelleschi e adornata dalla Deposizione di Pontormo
- la cappella Barbadori-Capponi e la cappella Canigiani;
- varie opere raccolte nella sacrestia, tra cui: la Madonna con Bambino di Filippino Lippi; l’Annunciazione e la Natività, entrambi affreschi attribuiti a Niccolò di Pietro Gerini.
La colonna di Santa Felicita
In Piazza di Santa Felicita si trova una colonna eretta in epoca medievale. Per tanto tempo s’è ritenuto che commemorasse la battaglia leggendaria avvenuta tra i miliziani di San Pietro Martire e gli eretici patarini. Quanto ciò sia vero è un po’ argomento di discussione.
In ogni caso, nella Carta del Buonsignori si vede proprio la Colonna di Santa Felicita, sormontata dalla statua di San Pietro Martire. E questa colonna avrebbe fatto coppia con la Colonna del Trebbio.
La colonna è stata costruita nel XIII secolo dalla famiglia Rossi d’Oltrarno, pare per iniziativa di Amerigo de’ Rossi. Andata distrutta nel Settecento, è stata ricostruita dall’ultimo capostipite della famiglia, Isidoro de’ Rossi.
Secondo la tradizione, Santa Felicita è stata una ricca vedova con sette figli che, accusata per il suo essere cristiana, non ha rinnegato la fede, nemmeno di fronte alle minacce rivolte ai suoi figli. Ma forse questa storia è a suo modo romanzata, perché ricalca un episodio biblico narrato nel libro dei Maccabei, nell’Antico Testamento.
Le tombe alla cappuccina si chiamano così perché sono sepolture dalla forma triangolare, di derivazione etrusco-romana. Non è detto affatto, quindi, che le tombe alla cappuccina siano tombe di frati cappuccini! Però un po’ i frati c’entrano: il cappuccio che indossano è appuntito, dall’inequivocabile forma triangolare.
In Santa Felicita, era conservato anche un dipinto attribuito a Sandro Botticelli, la Madonna del Mare, che oggi si può ammirare nella Galleria dell’Accademia.
- San Pietro Martire è stato uno tra i primi frati dell’Ordine Domenicano e attivo combattente contro l’eresia. Non a caso, è il santo patrono dell’ordine e dei temutissimi inquisitori. È anche compatrono di numerose città, tra cui Verona, suo luogo di origine, e Napoli.