>Via del Porcellana tra Via della Scala e Borgo Ognissanti, a pochi passi dalla basilica di Santa Maria Novella.
Come mai porta questo nome? Come è accaduto a tante strade fiorentine, la Via del Porcellana non si è sempre chiamata così. Sappiamo che era conosciuta come Via Nuova d’Ognissanti.
Ma nel Trecento questa zona è diventata famosa per l’operato di un certo fra’ Guccio Del Porcellana. Questi dirigeva l’allora neonato Ospedale de’ Michi, fondato e finanziato dalla famiglia dei Michi.
L’amministrazione Del Porcellana è stata così efficiente che l’ospedale ha preso proprio il nome di Ospedale Del Porcellana. In seguito, anche la strada è stata intitolata al frate amministratore.
Oggi in Via Del Porcellana si trovano ristoranti, alberghi e piccole botteghe o gallerie d’arte. Passeggiando, come accade in tante strade del centro storico di Firenze, ci si imbatte in almeno due tabernacoli. Uno è barocco, con una Madonna in pietra; l’altro è di un celebre allievo di Giotto, Taddeo Gaddi, ed è ancora una rappresentazione mariana.
Con 3 curiosità!
Luoghi d’interesse in via del Porcellana
Chiesa di San Salvatore in Ognissanti
La chiesa storica di San Salvatore in Ognissanti si trova nelle vicinanze di Via Del Porcellana. Questa faceva parte di un complesso monumentale creato nella zona dell’attuale Borgo di Ognissanti dall’ordine degli Umiliati.
Nella zona, i monaci hanno contribuito attivamente a rendere più prospera la lavorazione della lana. Nel tempo, sono diventati sempre più ricchi e popolari, tanto da arrivare a rivestire incarichi pubblici. E così, anche la chiesa nota come Chiesa di Ognissanti, si è abbellita di opere d’arte.
In primo luogo, qui ha operato Giotto. Due sue opere sono fuori sede e sono la Maestà e la Dormitio Virginis, custodite agli Uffizi, la prima, e a Berlino, la seconda. Nel complesso monumentale si può ancora ammirare la bellissima Croce dipinta. Come anche gli affreschi del Quattrocento del Ghirlandaio e di Botticelli: San Girolamo e Sant’Agostino.
Nonostante la fama ottenuta grazie alla sapiente gestione di fra’ Guccio Del Porcellana, l’antico Ospedale de’ Michi è stato soppresso nel Cinquecento. Ma quando era ancora in piena attività, l’ospedale veniva sostenuto da una compagnia di “servizi”, l’equivalente del personale che oggi presta servizio sulle ambulanze, in un certo senso. Si trattava della compagnia dei Barelloni, la quale si occupava di trasportare i malati sulle barelle a mano.
La porcellana è una lavorazione in ceramica dal caratteristico colore bianco e dalla marcata lucentezza. L’origine etimologica della parola è sicura, ma ciò che nemmeno gli esperti sanno spiegare è il legame tra il latino porcellus e la porcellana. Infatti, il suo aspetto richiama in modo più evidente il candore di madreperla delle conchiglie. Infatti, molti molluschi venivano appunto così chiamati “porcellana”. Ma anche la portulaca viene chiamata in alternativa porcellana, erba porcacchia o erba grassa. È una pianta che cresce spontanea, è commestibile e usata nella cucina contadina.
La zona in cui si estende Via Del Porcellana era abitata dalla famiglia Vespucci, proprio quella che ha dato i natali all’esploratore Amerigo.